Questo sabato la Morano’s Family ha messo lo zaino in spalla (metaforicamente… e anche no) e si è avvneutrata – sì, proprio con la “v” di “vento tra i capelli” – verso il magico Santuario di Oropa, monumento nazionale alla bellezza, al culto e all’aria frizzantina dei 1200 metri sul livello del mare.
Un’opera maestosa, affascinante per ogni suo tratto: alla fine del cammino del pellegrino si erge la cupola, e a metà strada si trova la chiesetta dove si venera la celebre Madonna Nera. Insomma, un luogo perfetto per un po’ di spiritualità e meditazione.
Ecco, noi ci siamo andati per un’esperienza spirituale… beh, più o meno.
In realtà, le bimbe avevano ben chiaro un altro obiettivo: tornare a lanciarsi tra gli alberi al Parco Avventura che si trova proprio vicino alla vecchia funivia. Un luogo magico, dove pini e pioppi fanno da cornice a ponti sospesi, carrucole volanti e corde appese al cielo.
Bea e Giulia, dopo un ripassino delle regole (sempre con la massima serietà… ma con gli occhi che brillavano di adrenalina), si sono tuffate subito nell’azione. Dal percorso Verde (easy peasy) fino al Rosso (livello: rambo esperto) – sì, proprio quello dove il sottoscritto, qualche annetto fa, si è smontato una spalla in nome dell’avventura. Che momenti.
Un paio d’ore con il naso all’insù a fare il tifo per loro, osservando moschettoni che volavano da un albero all’altro, gridolini d’entusiasmo e piedi che penzolavano a metri da terra.
Il top? Il percorso Blu, con una carrucola che ti fa volare per oltre 50 metri. Neanche Tarzan, giuro.
Finita l’impresa, via a sbragarci (termine tecnico) con dei signori panini: Pancetta montanara, salame rustico, prosciutto che parla in dialetto… mangiati lì, hanno tutto un altro sapore. Sanno di conquista.
Ora, parliamoci chiaro: in zona Biellese ci sono altri parchi avventura, carini eh, nulla da dire… ma la Valsesia, ragazzi! Ha potenziale da vendere! Boschi, fiumi, montagne e quel pizzico di magia da “Signore degli Anelli”.
Quindi… perché non lanciarsi in questa idea di portare un Parco Avventura serio anche in Valsesia?
Se qualcuno mi dà una mano, io ci sto. Moschettoni alla mano e via!
PS: Al ritorno, giusto per non farci mancare l’effetto speciale, la pioggia aveva deciso di trasformare il Biellese in una giungla amazzonica. Strade mangiate, pozze da nuotata libera, e il navigatore in crisi esistenziale. Ma niente paura: la Morano’s Family non si ferma di fronte a qualche buca acquatica.
Avventura è avventura, fino all’ultimo spruzzo!