Tra febbraio e marzo mi sono guardato allo specchio e mi sono detto:
“Filippo, sei uno storico cultore dell’Atari 2600. Console che hai amato fin da quando eri bambino… Ora bisogna fare qualcosa per Lei, la vecchia signora dei videogame!”
La mia passione per l’Atari è nata in un freddo dicembre degli anni ’80, quando un regalo inaspettato è apparso sotto l’albero di Natale. Ricordo ancora bene: eravamo a Bureglio, paesino natale di mia mamma (una perla sopra Intra, Verbania).
All’epoca andava ancora “di moda” fare albero e presepe: l’albero rigorosamente recuperato nei boschi locali… o meglio, nei nostri terreni, con mio padre che ogni anno malediceva quelle radici maledette da estirpare, ripiantare e risoffrire.
E il presepe? Una chicca. Con la capanna ufficiale costruita da Gerry e le lucine natalizie che NON funzionavano mai. Nemmeno con le preghiere.
Ma torniamo a noi.
Quel Natale ci fu un regalo comune per me e mio fratello.
Scartato con la delicatezza di un panino alla cotoletta nell’ora della ricreazione… Ed eccola lì: la mitica scatola della prima vera console di casa nostra, l’inimitabile Atari 2600!
All’interno c’era già una cartuccia con il glorioso gioco “Combat” e qualche altra chicca da provare.
La TV?
Un 14 pollici in bianco e nero, con i baffi (le antenne), le manopole per cercare il canale e soprattutto… niente telecomando. Lo zapping era roba da sportivi.
Power ON… nulla. Silenzio tombale.
Problema di antenna? Di alimentazione? Boh.
Mio padre diventa color carbone: “Eh, te pareva!”
La console viene portata in tempi record al negozio “Barale” di Novara, riparata e finalmente…
WOW! Tutti in casa eravamo immersi nel nuovo universo dei videogame. Con Combat e Video Olympics si passavano pomeriggi epici tra risate e sfide fraterne.
Quell’avventura ha piantato un seme nel mio cuore: mi sono innamorato della console più elegante e futuristica (per l’epoca, eh) che esistesse.
E oggi, 40 anni dopo, eccomi qui: con una testa piena di pixel e il desiderio di affrontare una missione videoludica vera e propria per la mia amata Atari 2600.
Obiettivo? Creare finalmente un mio videogioco per la console, e sfidare l’impossibile: la gravità dei 4K di memoria.
Una follia? Forse. Ma una follia con stile.
Dopo ore e ore di codice, rifacimenti, crash mentali e caffeina, nasce Snack and Roll:
un piccolo gioiellino in cui il protagonista è alla ricerca di gocce di cioccolato per sconfiggere una bocca tenace in un playground a tema cucina!
Grafica minimalissima (per forza!), ogni bit spremuto fino all’ultimo pixel, e con l’aiuto del mitico bAtari Basic, uno strumento incredibile per sviluppare giochi su questa console mitologica.
Il gioco è stato portato da Daniele Pomposelli e il suo team alla fiera di Casale, e ha acceso le retine nostalgiche degli appassionati anni ’80.
Prossimamente?
Magari una breve lezione di bAtari Basic, così, giusto per contagiare qualcuno con questa sana pazzia rétro.
Perché no?
