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Una storia videoludica… Puntata 1 – La vendetta del tubo catodico

Lo ammetto: tra le mie passioni più nostalgiche c’è quella per il mondo videoludico. Ma non aspettatevi robe moderne, tripla A, visori 8K o visceri fotorealistici. No no, parliamo di quando i videogiochi stavano dentro un mobile, avevano quattro pulsanti, un joystick claudicante e uno schermo a tubo catodico che per funzionare decentemente dovevi… prenderlo a schiaffi. E funzionava. La magia dell’elettronica vintage.

Saltando i dettagli delle mie origini da videogiocatore in erba (e dei miei scontri con l’antenna sul tetto), veniamo a tempi più recenti, anche se con una bella divisa Atari addosso. Complice una serie di coincidenze cosmiche degne di un livello bonus di Pac-Man, ho conosciuto Daniele Pomposelli: appassionato come me, ma con una marcia in più… e pure col motore turbo. Uno che i videogiochi non si limita a giocarli: li crea. Tipo Red41, un titolo che vi racconterò meglio nelle prossime puntate (sì, farò il misterioso).

Dopo una manciata di messaggi in stile “like + commento + emoji nostalgica”, ci siamo incontrati di persona. E lì, amici miei, è successo qualcosa di magico: i byte hanno iniziato a saltellare nell’aria come Mario quando sniffa un power-up.

Daniele – che definirei “azionista Atari” (non so se in senso letterale o spirituale…azionista VERO) – mi ha aperto le porte del suo universo videoludico. Mi ha parlato dei suoi progetti, delle sue fiere, del suo team IIIteam (sono in tre, ma con almeno dodici idee a testa), e del suo piano per conquistare il mondo pixel per pixel. Altro che Bowser.

Io, che già di mio sono un fanatico della storia dei videogame, mi sono gasato. Sul serio, roba da controller in fiamme. Arcade, PC, console… un mondo fantastico dove colossi si sono fatti la guerra a colpi di bit. Parentesi colta: andate a vedere “Tetris”, il film. È una chicca. E no, niente spoiler, ma fidatevi: merita.

Nei giorni successivi, tra un messaggio e l’altro, abbiamo cominciato a scambiarci idee, sogni, pixel e visioni digitali. E devo dirlo: sono stato colpito da un’ondata di entusiasmo in stile “Super Saiyan videoludico”.

Così, mentre Daniele è già in modalità “Missione Fiere” per proporre il suo universo di idee e level design, io ho fatto la cosa più logica possibile: ho rispolverato le mie vecchie conoscenze di BASIC (quelle scritte su fogli quadrettati, ovviamente) e mi sono messo a creare un gioco tutto mio.

Per ora vi dico solo il titolo. E badate bene: sarà una saga!
“Snack and Roll”.
Che già suona come un incrocio tra una merendina rock e un’avventura in 8 bit.

Restate sintonizzati. Il tubo catodico è appena stato riacceso.

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