Qualche settimana fa la gloriosa Morano’s Family è stata convocata – tipo raduno segreto degli Avengers – in quel di Noveis, una meravigliosa Alpe sospesa tra il cielo, la pianura padana, il Biellese, il Novarese e… una cappelletta degli Alpini che, più che spirituale, accoglie i turisti come un vecchio zio con la grappa in tasca.
Il viaggio? Un’avventura degna di Indiana Jones, ma con meno serpenti e più gomme urlanti del Combo, il nostro eroico veicolo, che dopo 100.000 curve (non una di meno), ha cominciato a lamentarsi tipo “ma chi me l’ha fatto fare?!”. A bordo, la mia fantastica Eli (Elisabetta), compagna di vita e di tornanti, con lo sguardo tra l’ironico e il rassegnato, le nostre bimbe Beatrice e Giulia, e ovviamente il sottoscritto, autista designato con la tenuta di un rallysta e il cuore da turista.
Dopo 30 minuti di auto e qualche “ma siamo quasi arrivati?”, siamo finalmente atterrati al ristorante, oggi sotto il comando del comandante in capo Enrico Consonni. Spoiler: la terrazza è così bella che rischi di ordinare con la bocca aperta per lo stupore.
E ora, passiamo al cast stellare: le mie adoratissime cuginette Stefania e Michela, le più tenere della Val Sessera, zia Ivana (Iv per gli amici), Simone, il Gran Duca delle automobili (nonché marito di Stefy), sua mamma, novantenne sprint che potrebbe tranquillamente battere un ventenne a briscola, e infine la mitica Fulvia, la biellese DOC.
Dopo il consueto scambio di baci, abbracci e “ma quanto sei cresciuto?”, qualcuno (non faccio nomi… ok) ha proposto una passeggiata nei boschi alpini. Idea geniale. O quasi. In realtà era più un piano segreto per smaltire il pranzo e tornare a vedere lo skilift perduto.
Eh sì, perché – incredibile ma vero – negli anni ’60 avevano costruito una pista da sci a Noveis! E c’è ancora! O meglio… ci sono i pali, abbracciati da alberi e muschi come vecchi amici. Un po’ abbandonata, ok, ma per chi ha il cuore vintage come me, è poesia in mezzo ai pini.
Seconda tappa: la cappelletta. Dopo un breve trekking (brevi sì, ma sempre in salita, ovviamente), siamo arrivati. Panorama che ti apre i polmoni e la mente, aria così buona che ti viene voglia di imbottigliarla. Mentre i grandi contemplavano la vita, Eli e io ci godevamo il panorama, e le nostre bimbe giocavano con Sara (figlia di Stefy e Simo), trasformando i prati in un regno incantato fatto di risate, rincorse e vocine allegre.
Momento di pace assoluta, da manuale del perfetto montanaro zen. Ma come ogni storia bella… arriva l’ora del ritorno.
Rientro al ristorante alle 17:00 spaccate, giusto in tempo per l’aperitivo più meritato della storia umana. Stuzzichini da sogno, Spritz buono, chiacchiere leggere, e il sole che comincia a calare dietro le montagne, come nei migliori film romantici (ma con meno drammi e più salame). Eli, con il suo sorriso sornione, già pensava a quale dolce prendere.
Insomma: una giornata da incorniciare, fatta di curve, cuginanza, panorami, risate, amore e aria buona. E anche qualche caloria bruciata, giusto per non sentirsi troppo in colpa per l’aperitivo finale.
Alla prossima puntata… e portate le gomme nuove (e magari anche Eli, che tiene alto il livello della compagnia)!