C’erano una volta un treno storico, una locomotiva a vapore e una famiglia con la passione per i binari… sì, proprio noi: la Morano’s Family!
Come dimenticare il fascino irresistibile del grande treno storico che parte da Novara e sferraglia gloriosamente fino a Varallo, seguendo il tracciato della mitica vecchia linea ferroviaria, un gioiello ingegneristico d’altri tempi. Là dove la modernità si ferma, e la Signorina Locomotiva — sì, quella vera a vapore — si mette in mostra con tutto il suo sbuffante charme.
Fumo, caldaia e sbuffi come se non ci fosse un domani, e tutto a ritmo lento ma pieno di dignità, proprio come nei plastici dei veri appassionati!
Ma noi, potevamo perdercela? Eh, quasi sì…
Ogni anno puntualmente rincorrevamo le date di questa gita suggestiva, proposta con tanto amore da appassionati veri. E ogni volta, tra una cosa e l’altra, ce la lasciavamo sfuggire. Solo una volta le nostre bimbe hanno avuto il privilegio di salire su quelle carrozze d’altri tempi, respirando il profumo del passato e ascoltando il canto acuto del fischio a vapore. Emozioni che non si dimenticano.
Ma anche solo ammirare questi colossi meccanici parcheggiati in stazione è pura magia. Ti si accende la scintilla, quella del cuore… e del modellismo.
Ogni volta mi vengono in mente i miei vecchi trenini LEGO. Una passione nata da piccolo, scatenata da un regalo di Natale indimenticabile: un trenino (identico a quelli di Varallo!) che mi ha aperto un mondo. Binari, vagoni, scambi e tunnel di fantasia. Una passione che, evidentemente, non mi ha mai abbandonato.
Piccolo ma prezioso: il museo ferroviario di Varallo
Alla stazione centrale di Varallo, una perla nascosta: un minuscolo ma curatissimo museo dedicato alla tratta.
Pochi metri quadri ma pieni di meraviglie:
- vecchie lampade da ferrovia,
- affascinanti scambi binari elettromeccanici,
- cappellini da capostazione,
- targhe storiche in ottone…
Fuori, un altro colpo al cuore per gli appassionati: la zona di ricovero dei treni restaurata da poco, con tanto di scambiatore gigantesco, ovvero quella maestosa ruota che serve a cambiare il senso di marcia della locomotiva. Un monumento alla tecnica!
Il cartello misterioso e la scoperta di Tito Iacomuzzi
E ora il vero colpo di scena! Qualche giorno fa, passando per Agnona, notiamo un cartello curioso affisso vicino alla sede degli Alpini:
“Modellismo dinamico – per info: numero di cellulare”
Noi, curiosi come formiche su un cucchiaino di miele, prendiamo nota. Nei giorni seguenti chiamiamo… e dall’altra parte risponde Tito Iacomuzzi.
Un nome, una garanzia. Un uomo che trasforma la passione in arte e tecnologia. Simpatico, disponibile, generoso.
Tito ha studiato all’IPSIA, dove ha coltivato competenze solidissime in elettronica, elettrotecnica e meccanica. Non è un semplice appassionato: è un vero esperto, con una mente tecnica che sa vedere un plastico ferroviario non solo come un gioco, ma come un sistema vivo, dove ogni dettaglio funziona con precisione da orologio svizzero.
Domenica 4 maggio: benvenuti nel paese dei trenini
Ore 16:00. Siamo puntuali alla porta del suo regno. Tito ci accoglie con un sorriso e ci fa entrare.
E davanti a noi… una meraviglia di 5 metri!
Un plastico ferroviario da lasciare senza parole: meccanismi automatici, luci, effetti sonori, telecamere a bordo dei treni (sì, proprio sulla locomotiva!). Tito ci fa da Cicerone, spiegando tutto con una passione travolgente. Si vede che ci mette anima e cuore. Ogni pezzo, ogni circuito, ogni minuscolo componente è frutto di anni di lavoro e amore per la tecnica.
Sembra davvero di essere in viaggio dentro il plastico, in prima persona, grazie alle riprese video della locomotiva. E non finisce qui: Tito e il suo gruppo aprono le porte a tutti, anche a chi ama droni, motori a scoppio, modellismo dinamico in tutte le sue forme.
E se nascesse un corso per piccoli modellisti?
E lì ci è venuta un’idea…
Perché non organizzare un laboratorio per bambini?
Un corso dove possano costruire il loro plastico, imparare le basi della meccanica, sperimentare con i trenini, e magari accendere una passione che li accompagnerà per tutta la vita?
Sarebbe un’esperienza unica, educativa e divertente. Un mix perfetto tra creatività, manualità e tecnologia.
E Tito, con il suo entusiasmo e la sua competenza, sarebbe il maestro perfetto.
Conclusione
Tra locomotive vere, plastici straordinari e personaggi indimenticabili come Tito, questa avventura ci ha lasciato qualcosa di speciale.
E se anche voi amate l’odore del vapore, il click degli scambi e il suono delle rotaie, preparatevi: il prossimo viaggio potrebbe partire non da una stazione vera, ma dalla vostra fantasia.